L’India è una destinazione simbolo per tutti i viaggiatori, per molti il sogno di una vita. Un paese sensazionale, in cui culture, usanze e tradizioni, si fondono in un mix unico di colori, odori, rumori, ma anche arte e natura. L’India è caos organizzato, è un mondo totalmente a parte. Visitarla è semplice e i turisti sono ben visti, ma partire senza aver stipulato un’assicurazione di viaggio può essere rischioso sotto ogni punto di vista.
Un viaggio in una meta come l’India, lontana e allo stesso tempo carente in quanto a situazione igienico-sanitaria, non deve venire rovinato dagli imprevisti, che qui sono più comuni che mai. Per questo motivo, scegliete di farvi un’assicurazione su misura, che copra tutti i potenziali rischi che vi troverete ad affrontare, specie in ambito sanitario, e che si adatti alle vostre esigenze di viaggio.
In India possono capitare problemi di vario tipo, sia durante il viaggio che una volta giunti a destinazione: dai più classici bagagli smarriti e documenti rubati, passando per emergenze sanitarie che richiedono ricoveri ospedalieri e nel peggiore dei casi un intervento chirurgico.
Ci sono poi una serie di problemi “tipici” dell’India, come la possibilità di essere vitime di truffe, soprattutto con tassisti e autisti illegali, specialmente nel tragitto aeroporto-hotel. Contattate sempre l’hotel appena atterrati, per essere certi che l’autista sia effettivamente un dipendente della struttura.
Le strade sono pericolose sia a causa del cattivo comportamento alla guida degli indiani, sia a causa di animali vaganti e ostacoli fuori dalle grandi città, senza contare la scarsa condizione delle infrastrutture. In caso di problemi è sempre possibile chiamare la polizia indiana componendo il numero 112 da cellulare e 100 da rete fissa.
Potrete avere anche qualche problema col cibo: la diarrea del viaggiatore è sempre dietro l’angolo, pertanto evitate di consumare cibi crudi, la buccia della frutta, e in generale non bevete mai acqua di rubinetto ma soltanto in bottiglia. Quando vi offrono il tè, verificate che l’acqua sia effettivamente giunta a ebollizione, e se sorseggiate un drink, gettate via il ghiaccio. Inoltre, potreste avere problemi con il cibo da strada, perchè non sempre viene preparato secondo le classiche norme igienico-alimentari: resistere alla tentazione di assaggiare tutto è dura, ma provateci almeno in parte.
No, l’assicurazione sanitaria non è obbligatoria per visitare l’India. Tuttavia è fortemente consigliata, in quanto le emergenze mediche sono certamente possibili, e rischiare di venire a contatto con il pessimo rapporto prezzo/prestazioni della sanità indiana non è affatto consigliato. Stipulate quindi un’assicurazione che copra integralmente le spese mediche, magari anticipandole, o che preveda direttamente il rimpatrio sanitario in Italia.
In India la situazione sanitaria è a rischio, tuttavia la sanità è un diritto costituzionale per tutti i cittadini indiani: è gratuita, e ciò porta ad un sovraffollamento degli ospedali, utilizzati soprattutto da coloro che vivono al di sotto la soglia di povertà. Gli ospedali pubblici indiani possono contare su buoni medici, che parlano inglese; tuttavia sono carenti di personale, di equipaggiamento e soprattutto di fondi. Le condizioni igienico-sanitarie, infine, non sono delle migliori.
L’alternativa agli ospedali pubblici è rappresentata dal settore privato, molto più sviluppato e con standard che tendono verso quelli europei, tanto che a oggi quasi il 60% degli ospedali del paese sono privati, e oltre l’80% dei medici è impiegato in questo settore. Secondo una serie di sondaggi recenti, il 70% dei cittadini indiani che abita nelle città e il 63% di chi abita nelle campagne preferisce curarsi presso le strutture private anzichè in quelle pubbliche.
Secondo quanto riportato dalla Farnesina, queste sono le migliori cliniche private di New Delhi, Calcutta e Mumbai. Consigliamo di rivolgersi a queste strutture in caso di emergenza sanitaria avvenuta in una di queste città.
I costi della sanità privata indiana sono molto elevati. A titolo di esempio, un’operazione di bypass coronarico può arrivare a 10000 euro, un trapianto di fegato anche 50000 euro, e ogni ciclo di chemioterapia costa circa 1000-3000 euro. Ma al di là dei grossi interventi chirurgici, in media, ogni ricovero ospedaliero in una clinica privata costa circa 400 euro, mentre un singolo giorno in terapia intensiva costa circa 350 euro.
Per quanto riguarda le spese dentistiche, l’estrazione di un dente costa circa 12 euro, una corona in porcellana circa 100 euro, e un’ora di trattamento per lo sbiancamento dei denti circa 140 euro.
In India è presente la zanzara aedes aegypti, portatrice delle malattie dengue, zika e chikungunya, specialmente nelle zone a sud del paese, dove il clima è tropicale monsonico. Sono presenti anche la malaria e il colera, entrambe endemicamente.
Il virus H1N1, responsabile dell’influenza suina, è presente in India sin dal 2015; è molto contagioso e si trasmette con tosse e starnuti. E’ alto il rischio di gastroenteriti come amebiasi e salmonellosi, oltre a malattie come meningite, poliomielite, tifo ed encefalite giapponese.
Nella regione del Kerala settentrionale è presente il virus Nipah dal maggio 2018, con infezioni che possono diventare anche mortali. Per prevenire il contagio, è consigliabile non mangiare frutta con la buccia manomessa e danneggiata.
I viaggiatori con più di 9 mesi di età, che provengono da paesi a rischio di trasmissione della febbre gialla, devono essere vaccinati contro di essa.
E’ tuttavia consigliabile contattare l’ASL di competenza per capire quali altre vaccinazioni fare: solitamente i medici consigliano prima di partire per l’India di vaccinarsi contro l’epatite A e B, il tifo, la tubercolosi, la polio e di fare il richiamo antitetanico. La profilassi contro la malaria e i vaccini contro meningite ed encefalite giapponese, quest’ultimo di non facile reperibilità in Italia, sono da consigliare soltanto per chi viaggia in India durante la stagione dei monsoni e subito dopo, specialmente in zone rurali.
L’India è un paese enorme e pieno di difficoltà, pertanto ci sono alcune zone in cui la sicurezza non è sempre garantita. Nelle città si verificano spesso episodi di microcriminalità e di violenza sessuale ai danni di donne anche straniere.
In alcune aree del paese come Delhi, Rajastan, Punjab, Jammu & Kashmir, Maharastra e Gujarat vi è il rischio di attentati terroristici, soprattutto per la situazione del Kashmir, pertanto si raccomanda attenzione nei luoghi affollati come mercati, manifestazioni, luoghi di culto e mezzi pubblici, ma anche in hotel delle grandi catene internazionali, spesso frequentati dagli stranieri e pertanto facile bersaglio.
Sono sconsigliati poi i viaggi nelle zone di confine tra India e Pakistan, molto spesso insicuro a causa delle tensioni in atto tra i due paesi. Infine, nella zona nord-est dell’India vi sono radicati alcuni gruppi indipendentisti, che spesso mettono in subbuglio l’ordine pubblico.
Per quanto riguarda la situazione climatica, la stagione dei monsoni attraversa l’India da giugno a settembre, con piogge violente che causano regolarmente vittime, frane, disagi alla viabilità e alle infrastrutture. Le inondazioni aumentano poi il rischio di contrarre malattie come la malaria e la dengue.
Scegliete innanzitutto un’assicurazione sanitaria completa, che copra i costi di pronto soccorso ed emergenze, e che anticipi le spese di ricovero, i costi dei medicinali (o il loro invio, se non reperibili nel paese) e il rimpatrio in Italia per avere cure adeguate, o in alternativa il trasferimento in un paese vicino.
Una volta messa in sicurezza la salute, mossa fondamentale da fare quando si pensa ad organizzare un viaggio in India, potete decidere per eventuali coperture assicurative aggiuntive. Potete considerare di avere garanzie in caso di furto o danni ai bagagli, assistenza telefonica di un interprete in tempo reale, assistenza legale o garanzie per furto di documenti o oggetti di valore.