Gli Stati Uniti d’America sono uno dei paesi più amati dai turisti. Un paese incredibile, con metropoli viste decine di volte nei film (New York su tutte), spazi sconfinati e tradizioni che, grazie al cinema e alla musica, fanno anche un po’ parte del nostro stile di vita. Il sogno americano forse è tramontato, ma gli USA sono sempre una meta che ha un richiamo notevole per i viaggiatori. Visitare gli USA è ormai molto più semplice ed economico di un tempo, grazie ai frequenti voli low cost, alle ottime strutture alberghiere e agli standard di vita elevati.
Tuttavia non partite mai per un viaggio negli USA senza aver prima stipulato un’assicurazione di viaggio che copra le spese mediche: potreste pentirvene amaramente.
Il sistema sanitario americano è infatti decisamente diverso da quello a cui siamo abituati in Italia: negli USA non c’è un servizio sanitario nazionale, e per essere curati bisogna essere pronti a spendere centinaia di migliaia di dollari, o in alternativa stipulare un’assicurazione sanitaria. Soltanto le fasce più povere della popolazione hanno diritto ad un’assistenza medica statale.
Il costo di una polizza assicurativa medica per viaggiare negli USA varia dai 30 ai 120 euro a settimana, in base alle garanzie, ai massimali e a numerosi altri fattori. Consigliamo di sottoscriverla senza pensarci troppo, per evitare di dover pagare conti altissimi per le cure mediche: è una spesa accettabile, che incide soltanto di poco sull’intero budget dedicato alla vacanza, e garantirà di trascorrere un viaggio spensierato. Dopo averla stipulata, la polizza va portata sempre dietro, in modo da poterla mostrare quando richiesto.
Durante un viaggio negli Stati Uniti possono capitare problemi di vario tipo. I più preoccupanti sono comunque quelli legati alla salute: dati gli alti costi da sostenere per curarsi si raccomanda di stipulare un’assicurazione sanitaria prima della partenza. Come in ogni viaggio, potrebbero poi capitare problemi relativi alla mancata riconsegna dei bagagli all’aeroporto, o a cause di forza maggiore che costringono ad annullare o a rimandare il viaggio.
Per viaggiare negli Stati Uniti d’America l’assicurazione sanitaria non è obbligatoria, ma resta fondamentale farla per viaggiare in tutta sicurezza, dato che le spese che potreste dover affrontare per essere curati in un ospedale americano sarebbero davvero pesanti da sostenere.
I documenti necessari per viaggiare negli USA da turisti sono soltanto il passaporto valido e l’autorizzazione ESTA, che si fa online prima della partenza, dura 2 anni dal rilascio e costa 14 dollari.
La situazione sanitaria statunitense è ottima: gli ospedali e le cliniche sono all’avanguardia e il personale medico è tra i migliori al mondo. Tuttavia, la sanità USA è profondamente diversa dalla nostra: ecco come funziona.
Il sistema sanitario americano è privato, e non vi sono sovvenzioni pubbliche. Ciò significa in poche parole che, chiunque voglia curarsi, o è costretto a pagare cifre salatissime, oppure dovrà sottoscrivere un’assicurazione medica.
Buona parte dei cittadini americani sceglie quindi di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria, che in media costa circa 400 dollari al mese per una copertura intermedia. Ci sono poi polizze familiari, che coprono tutti i membri della famiglia e costano poco più di 1000 dollari al mese, ma va ricordato che i costi dell’assicurazione dipendono dall’età: i 400 dollari diventano circa 650 se la persona che si deve assicurare ha tra i 55 e i 64 anni.
Visti i costi esorbitanti che i cittadini americani si ritrovano a dover pagare per l’assicurazione sanitaria, alcune grandi aziende la offrono come benefit per tutti i dipendenti e per i loro familiari.
Gli ospedali pubblici, circa 3000 su tutto il territorio nazionale, sono finanziati dai governi federali, e offrono assistenza alle fasce più povere della popolazione, tra cui quelli che non possono permettersi un’assicurazione sanitaria; è facile capire quindi che le liste d’attesa in un ospedale pubblico possono essere molto lunghe.
Se doveste trovarvi nella scomoda situazione in cui avete bisogno di assistenza ospedaliera, appena arrivati in ospedale dovrete dirigervi al banco accoglienza e fornire i vostri dati personali e la vostra polizza di assicurazione medica. Se non ce l’avete potreste dover pagare fin da subito una franchigia, mentre il conto finale vi sarà inviato a casa al momento della dimissione.
Tuttavia, gli ospedali pubblici non sono mai gratuiti per gli stranieri, e quindi, se avrete bisogno di farvi curare, anche in queste strutture dovrete pagare di tasca vostra, seppur in misura leggermente minore rispetto alle cliniche private.
Gli ospedali privati negli Stati Uniti sono circa 1000, sono gestiti da società o individui privati, e in media sono più piccoli rispetto a quelli pubblici. Ma qui la qualità è decisamente migliore, e si paga piuttosto salata. Tuttavia, gran parte degli americani preferisce curarsi in un ospedale privato, in cui tra l’altro le liste d’attesa sono decisamente inferiori. Un altro vantaggio di un istituto privato è relativo al numero di pazienti seguiti da ciascun medico, nettamente inferiore rispetto agli ospedali pubblici.
Negli USA il pronto soccorso, o “ER” (acronimo di Emergency Room), funziona in maniera piuttosto simile all’Italia. Appena ci si arriva, da soli o in ambulanza, è il momento del triage, in cui si viene visitati da un team di infermieri, i quali decideranno in quale delle 3 categorie inserire il paziente: in pericolo di vita, urgente ma non in pericolo, meno urgente.
A questo punto occorre registrarsi presso la struttura: recandosi al banco dell’accettazione vengono richiesti i dati personali e la polizza sanitaria, in modo da poter creare l’utente sulla piattaforma di gestione e associare ogni esame al nominativo del paziente.
Infine, il terzo e ultimo passo consiste nella visita vera e propria presso l’Examination Room, in cui vengono svolti gli esami necessari dagli infermieri. A volte è possibile che si possa venir visitati in un’area speciale del pronto soccorso, come ad esempio il reparto pediatria o ginecologia; quando l’infermiere ha finito è il turno del medico, il quale fornisce la diagnosi e la cura appropriata, e deciderà per il ricovero o la dimissione.
I costi medici da sostenere negli USA sono davvero alti.
Una banale visita medica può costare dai 100 ai 500 dollari. Si va poi dai 100 ai 1000 dollari per un esame medico, fino ai 2.000 dollari al giorno per un ricovero in ospedale. Anche per il semplice trasporto in ambulanza si spendono da 400 a 1200 dollari.
Se durante una vacanza negli Stati Uniti vi rompete un braccio o un polso, senza operazione, il costo ospedaliero si aggira intorno ai 2500 dollari, mentre con l’operazione può arrivare fino a 10.000 dollari. Se malauguratamente invece vi fratturate una caviglia, e si ritiene necessario un intervento, si passa da un minimo di 10.000 USD fin oltre i 20.000. Ma per operazioni chirurgiche per traumi più seri si possono superare facilmente i 100.000 dollari!
Infine il dentista: una visita costa circa 250 dollari, una radiografia dei denti anch’essa 250 dollari, mentre per un’otturazione siamo attorno ai 200 dollari.
I costi dei trattamenti medici tuttavia sono molto variabili, dipendono dallo stato in cui ci si trova e dall’ospedale scelto. Ad esempio, il costo per un’operazione di appendicectomia, piuttosto comune in Italia, negli Stati Uniti può costare da 1.500 a ben 180 mila dollari, con un prezzo medio di 33 mila dollari.
Nel malaugurato caso in cui dobbiate vedere un medico, o peggio ancora essere ricoverati in ospedale, contattate subito la centrale operativa della vostra assicurazione di viaggio. Il consiglio che vi diamo è quello di non agire mai da soli, e soprattutto di non agire d’impulso: dando tutto in mano alla compagnia assicurativa, essa potrà aprire ufficialmente la pratica, e pagare i costi dell’ospedale fin da subito.
Per contattare la centrale operativa, troverete il numero direttamente sulla polizza della vostra assicurazione medica, o sul sito della compagnia. La centrale saprà indirizzarvi verso il medico o ospedale più vicino convenzionato. Per la visita, portate con voi la polizza, in modo che anche se non saprete spiegarvi, il personale troverà il numero di polizza e potrebbe persino parlare con il servizio clienti della vostra assicurazione.
La polizza annullamento viaggi è un’altra assicurazione che consigliamo di stipulare prima di partire per gli Stati Uniti. Dato che un viaggio negli USA può costare molto, e in caso di problemi rischiereste di perdere somme ingenti, la polizza annullamento è un modo per ricevere il risarcimento del viaggio nel caso di una cancellazione improvvisa.
Ad esempio, verrete rimborsati in caso di malattia o infortuni improvvisi ma anche per problemi gravi legati a congiunti. Anche casi come come nuove assunzioni, licenziamenti, furti in casa o convocazioni come testimone sono coperti dall’assicurazione annullamento viaggio.
L’opzione annullamento viaggio a volte è inclusa nella polizza viaggio, altre volte va aggiunta, indipendentemente dalla stipula o meno dell’assicurazione medica.
Vediamo adesso una serie di domande frequenti, con relative risposte, che riguardano l’assicurazione per un viaggio negli Stati Uniti.
In realtà il massimale illimitato non esiste, e non è nemmeno necessario. L’importante è che sia alto a sufficienza per coprire gran parte delle situazioni, diciamo da 1-3 milioni di euro in su. Tale cifra è aumentabile, a fronte di un costo leggermente più elevato della polizza.
La vostra assicurazione sanitaria non deve poi avere sotto massimali per le spese mediche, ciò significa che una semplice visita rientra a far parte del massimale più grande.
La franchigia è la cifra che resta a vostro carico indipendentemente dal trattamento ricevuto. Per questo motivo è importante che sia il più bassa possibile, al limite persino pari a zero. Alcune compagnie assicurative prevedono che la franchigia possa essere azzerata, pagando un sovrapprezzo.
L’assicurazione viaggio per gli Stati Uniti normalmente va stipulata prima della partenza. Nel caso in cui vi trovaste già in viaggio e decidiate di fare un’assicurazione “al volo” dopo la partenza, magari perchè ve ne siete semplicemente dimenticati, oppure perchè non avevate programmato di sconfinare negli USA, ad esempio nel caso di una vacanza in Canada o in Messico, potete stipulare un’assicurazione con World Nomads, una compagnia assicurativa dedicata ai viaggiatori, la cui copertura però parte dopo 3 giorni dall’acquisto. Importante sottolineare che World Nomads, essendo una compagnia australiana, offre supporto soltanto in lingua inglese.
Le condizioni mediche preesistenti sono semplicemente le malattie che avete (o avete avuto) fino a 2 anni prima della partenza, che hanno richiesto cure o ricoveri. E’ importante valutarle prima della stipula di un’assicurazione sanitaria, poichè la maggior parte delle polizze non prevede il pagamento dei costi medici derivanti da condizioni mediche preesistenti.
Le malattie croniche o gli infortuni entrano a far parte delle condizioni mediche preesistenti; alcuni esempi sono l’asma, un’intervento chirurgico di ortopedia, un bypass e molto altro. Consigliamo di contattare direttamente la compagnia assicurativa per avere chiarimenti dettagliati in materia.
L’unica compagnia che in Italia permette di assicurarsi per ricoveri dovuti a condizioni preesistenti è Allianz, con la sua polizza Globy Rosso.
L’assicurazione per gli Stati Uniti copre anche il Canada, quindi non dovrete fare 2 polizze separate per viaggiare nei due paesi.
Le donne in gravidanza che intendono viaggiare negli Stati Uniti possono stipulare una normale assicurazione medica senza problemi, ma la copertura dei problemi legati alle complicazioni della gravidanza è limitata. Tanto per cominciare, dalla ventiseiesima settimana in poi le complicazioni non sono più coperte, così come le patologie derivanti dalla gravidanza. Inoltre, la compagnia può richiedere una certificazione al medico o al ginecologo, che confermi che prima della partenza, la gravidanza non era a rischio.
Infine, le spese per il parto naturale o cesareo non vengono mai coperte, nemmeno se avviene prematuro prima della ventiseiesima settimana. Allo stesso modo, le spese per l’aborto terapeutico restano a carico della gestante.
Allianz è l’unica compagnia che assicura le persone al di sopra dei 75 anni di età. Alcune compagnie pongono un limite persino per chi ha più di 65 anni.
Come specificato poco sopra, la risposta a questa domanda è si, sebbene l’unica assicurazione che lo consenta sia World Nomads.
E’ importantissimo! Significa che voi non dovrete anticipare nessuna spesa, ci penserà direttamente la vostra assicurazione. La cosa importante da tenere bene a mente è che il pagamento diretto avviene soltanto in caso di ricovero in ospedale, dato che le compagnie suppongono che, per visite mediche o acquisto di farmaci, la spesa sia contenuta, o comunque gestibile. In casi come questi, dovrete provvedere voi ad anticipare le spese, che vi verranno rimborsate al ritorno. Ricordatevi di conservate tutte le ricevute e gli scontrini!
Alcuni portali online prevedono l’acquisto di un’assicurazione di viaggio per gli USA contestualmente all’acquisto del volo. Questa pratica però non è consigliabile in quanto, acquistandola insieme, non si ha la visione globale della polizza e non si possono capire tutti i dettagli, quali garanzie copre e quali sono le condizioni da sottoscrivere. Molto meglio stipulare l’assicurazione direttamente dai siti delle compagnie, che trovate direttamente in fondo a questo articolo.
Non ci sono malattie particolarmente preoccupanti negli Stati Uniti; tuttavia sono in aumento casi di morbillo, anche tra gli adulti, mentre in alcuni stati come California, Indiana o Michigan ci sono stati alcuni casi di epatite A.
Per visitare gli Stati Uniti non è richiesta nessuna vaccinazione obbligatoria. Visti i casi in aumento di morbillo, potrebbe essere consigliato vaccinarsi, ma sempre previo parere medico.
La situazione sicurezza negli USA è buona, anche se nelle grandi città occorre esercitare le comuni misure di cautela, in quanto possono verificarsi episodi di criminalità, specialmente di sera o di notte, in alcuni quartieri non sicuri.
Da non sottovalutare poi il rischio terrorismo, legato soprattutto al ruolo che gli Stati Uniti ricoprono in politica estera internazionale. Il governo ha adottato protocolli rigorosi di prevenzione, specialmente in aree considerate sensibili come aeroporti, porti, centrali nucleari, musei e grandi infrastrutture civili.
Un viaggio in USA può avere risvolti negativi anche per quanto riguarda i rischi ambientali: nelle zone meridionali del paese, che si affacciano sul mar dei Caraibi, da giugno a novembre possono verificarsi uragani e tempeste tropicali, mentre in California e sulla costa ovest in generale è alto il rischio di terremoti. Alle Hawaii, infine, vi è il rischio di eruzioni vulcaniche, specialmente su Big Island, a seguito della ripresa dell’attività vulcanica.
Tra tutti i benefici che un’assicurazione viaggio per gli USA può fornirvi, iniziate dalla copertura sanitaria. Verificatene il massimale, e siate certi che l’assicurazione sanitaria scelta anticipi tutte le spese mediche, o comunque quelle sopra una certa soglia. Dev’essere anche disponibile un centralino per le emergenze, sempre attivo e raggiungibile per telefono, a cui deve rispondere un operatore in italiano.
L’assicurazione può poi comprendere servizi aggiuntivi: ad esempio, in caso di ritardo o smarrimento del bagaglio, vi coprirà rimborsandovi tutto quello che spenderete per comprare vestiti o accessori attendendo che la vostra valigia venga recuperata. Se poi preferite essere tranquilli anche prima della partenza, sottoscrivete una polizza che comprende anche l’annullamento del viaggio.
I cittadini italiani, grazie al programma “Viaggio Senza Visto” (o Visa Waiver Program) attuato dall’ottobre 2010, possono entrare negli USA per affari, turismo o transito e per una permanenza non superiore ai 90 giorni semplicemente esibendo il passaporto elettronico e l’autorizzazione ESTA. L’ESTA costa 14 dollari, si paga con carta di credito e si consiglia di effettuarla prima dell’acquisto del volo riempiendo dettagliatamente il seguente modulo. Tale richiesta deve essere effettuata almeno 72 ore prima dell’imbarco (sia aereo sia marittimo) e l’eventuale autorizzazione ha una durata massima di 2 anni o fino a scadenza del passaporto. In caso di più viaggi è necessario aggiornare le informazioni riguardo gli itinerari. Si ricorda che l’autorizzazione Esta non garantisce l’ingresso negli USA, ma autorizza soltanto il viaggiatore a salire a bordo del mezzo di trasporto.
Se la richiesta ESTA non viene autorizzata è necessario richiedere un visto turistico all’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Il visto va richiesto anche nel caso in cui la permanenza sia superiore a 3 mesi o se le ragioni del viaggio non sono turistiche.